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Le favole non dette, di Vladimir Luxuria

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adrygirl
view post Posted on 28/11/2009, 01:15







Italia, anni ’50. Una bambina che, guardando gli occhi spauriti degli animali in gabbia, non riesce a resistere all’impulso di liberarli, si imbatte in una donna, anche lei reclusa in un circo e condannata al riso degli altri. Anche nei suoi confronti, la bambina non saprà resistere all’impulso di renderla libera, con l’aiuto, stavolta, dei suoi amici di una vita, gli animali.

Sedicesimo secolo. Un bambino, ultimo di una famiglia molto numerosa e molto povera, è dotato di una voce strabiliante, il suo canto ammalia. Ama la sua famiglia e vorrebbe rimanere con loro, ma la malattia di una sua sorella e la povertà dei mezzi lo costringono ad accettare una proposta che viene da Roma, dal Vaticano, di cantare nel coro delle voci bianche, per il Papa. La forzata reclusione e diversità non gli impediranno di salvare un bambino come lui da identico destino, grazie alla sua arte sublime che saprà scuotere le fortezze vaticane.

Sicilia, ai giorni nostri. Davide è un bambino un po’ strano, che dice di parlare con il vulcano Etna: ‘Issu’, lo chiama; i suoi coetanei lo deridono, suo padre lo considera una maledizione; solo sua mamma gli è vicino e lo ama, ne sa addirittura indovinare i colori delle vesti sgargianti che indossa, pur essendo non vedente. Ma la cecità fisica degli occhi corrisponde alla piena visione dell’anima e, grazie al suo amore, la madre salverà il piccolo Davide, proprio grazie al suo amico migliore, ‘Issu’.


Una sirenetta dei nostri giorni, un travestito brasiliano in procinto di scendere sul marciapiede, salva un bel principe, curandolo nella sua povera casa; il principe avrà sempre un ricordo vago di quella funesta notte, ma lei non potrà più dimenticarlo, se ne è innamorata perdutamente.

Un pinocchio di oggi, un ragazzino perdigiorno, ultimo della classe, che si imbatte sempre in compagnie sbagliate, non ha la mamma ed è convinto di essere nato dal padre. Sarà l’amore di una donna, non sua madre, semplicemente una donna senza figli, a restituirgli il senso della vita.

Vedremo il libro, ma già da questa breve traccia si può intuire che l'attenzione è rivolta in modo particolare ai bambini: bambini che sembrano un po' "diversi" da quelle delle favole tradizionali e sono, giustamente i protagonisti di queste favole non dette. La spontaneità, l'amore per gli altri, la generosità sono sentimenti ed emozioni che fanno da filo conduttore.
La scelta di dare all'Unicef la vincita dell'Isola dei famosi sottolinea la particolare sensibilità nei confronti del mondo infantile, un universo che è privo di pregiudizi e che è in forte sofferenza in questi nostri anni.


 
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